Francesco Savelli, commercial director of the Savelli SpA of Brescia, is the new president of Amafond, the national association which brings together suppliers of machines, products and services for the foundry. He was elected unanimously – after being nominated by the outgoing Board – The meeting took place at the village of San Vitale Borgonato Corte Franca, which consisted of the renewal of other officers.
SAVELLI, 40 years (the youngest president in the history of the organization, will serve for the next four years) with a goal of moving the sign of continuity and renewal in a phase not easy for ‘Italian industry”. He stressed in his speech at inauguration, remembering the story and “pioneering spirit of its predecessors.” At the same time he outlined the strategies for “several ambitious goals, which he hopes to reach together”. Among the results to be realized in the medium to long term, the leaders stressed the need to define “a new relationship with Assofond as truly equal, and no longer play the part of mere suppliers.”
Francesco Savelli, direttore commerciale della Savelli spa di Brescia, è il nuovo leader di Amafond, l’associazione nazionale che riunisce i fornitori di macchine, prodotti e servizi per la fonderia. È stato eletto all’unanimità – dopo essere stato designato dal Consiglio direttivo uscente – dall’assemblea di ieri riunita a Borgo San Vitale di Borgonato di Corte Franca, che ha provveduto anche al rinnovo delle altre cariche sociali.
SAVELLI, 40 anni (il più giovane presidente nella storia dell’organizzazione; resterà in carica per il prossimo quadriennio), succede a Piero Starita, con l’obiettivo di muoversi nel segno della continuità e del rinnovamento in una fase non certo facile per l’industria italiana. Lo ha sottolineato nel suo intervento di insediamento, ricordando la storia e «lo spirito pionieristico dei predecessori». Al tempo stesso ha delineato le strategie per i «diversi e ambiziosi obiettivi, che spero raggiungeremo insieme. Ma dobbiamo da subito rivedere e ripensare il ruolo della nostra realtà, rinforzando il senso di appartanenza e di partecipazione in tutti noi e, soprattutto, trovando nuove e concrete forme di sinergia. È chiaro – ha aggiunto – che l’internazionalizzazione continuerà» a essere il traguardo principale, «ma lo strumento per raggiungerla non può che essere il fare sistema».